Poesia, melodia e improvvisazione amalgamati al ritmo del racconto, sono espressi in un linguaggio diretto ispirato e miscelato alla suggestione del Mantra, del Raga, dello Spiritual, del Jazz, in una chiave contemporanea, con l’intenzione di condurre in uno spazio di sensibilità e compiere un breve viaggio oltre il tempo, al tempo delle possibilità espressive della voce e di ogni singolo strumento. Le tradizioni di ogni cultura ci parlano di storie di cuore, di esperienze tramandate attraverso i suoni, di racconti tessuti nell’alba di un canto,dove ogni parte manifesta brilla come stella e scompare nel buio della notte. Canti che raccontano del suono, della voce, del corpo. In un’epoca, questa, di mescolamento culturale, il desiderio di fermare, fissare, digitalizzare, ci può portare a un irrigidimento dell’ascolto e della relazione con i suoni viaggianti. In realtà, ogni cultura risuona in noi come parte del nostro vissuto, ognuna di esse racconta un pezzo di vita che, nel mare profondo, appartiene un po’ ad ognuno di noi.

 La collaborazione tra Silvia Pellegrino e Guido Canavese risale al 1995 quando costituirono il primo Ensemble “Avorio” che si avvaleva della collaborazione  di musicisti di astrazione Classica, Contemporanea, Jazz ed Etnica.

 IL CDR è anche allegato al libro “Sono il mio suono”, scritto da Silvia Myorin Pellegrino. Questo lavoro si ispira alla tradizione Zen, per descrivere un viaggio nella voce che ascolta, attraversando l’intero essere, orecchie che vedono, occhi che cantano. Un percorso aperto all’espressività libera che si avvale di un sistema di esercizi e pratiche di bilanciamento del corpo-voce, per riarmonizzare le energie e sviluppare l’azione creativa, utilizzando il respiro, la voce e il movimento.